BALON di Pasquale Scimeca e gli studenti di Ancona

Erano 250 gli allievi dei Licei Rinaldini e Galilei di Ancona presenti il 26 febbraio al Cinema Teatro Italia all’incontro con il regista Pasquale Scimeca, che ha presentato il suo Balòn, organizzato dai responsabili del C.G.S. Dorico in collaborazione con Nichecinematografica, nell’ambito dei Progetti Cinema delle due scuole coinvolte. Una storia africana, fiction e documento al tempo stesso, che inizia nel pieno della vita di Rochain Mende, villaggio della Sierra Leone dove il regista e la troupe hanno lavorato per sei mesi, ospitati nella Missione dei Padri Giuseppini del Murialdo. La preghiera musulmana e quella cristiana, le occupazioni giornaliere degli uomini, delle donne, dei ragazzi e dei bambini, la scuola, la raccolta dell’acqua, la preparazione del cibo scorrono in immagini nitide, con pochissime parole in lingua Mende, dando spazio a suoni e rumori autentici. Poco a poco la macchina da presa comincia a seguire i due protagonisti, da vicino ma con discrezione e la vicenda inizia a dipanarsi, facendoci camminare, sudare, spaventare, incuriosire con occhi e orecchie africane…
Silenzio e concentrazione in sala, grazie anche all’esperienza, nuova per il giovane pubblico, del film in lingua originale con sottotitoli; gli attori non professionisti, infatti, cioè gli abitanti del villaggio, non avrebbero potuto avere alcun doppiaggio credibile, come ha spiegato il regista. Diverse domande hanno animato poi il dibattito in sala, su aspetti linguistici e tematici sentiti come particolarmente importanti per i nostri giorni, come sottolineato da alcuni insegnanti.
“E’ un film di conoscenza, che apre una finestra su una realtà di cui oggi si parla tanto senza conoscerne quasi nulla…Per questo sono andato, per vedere e raccontare”, ha dichiarato Scimeca.
E volentieri il C.G.S. tramite i suoi circoli sta veicolando questa bella storia, resa particolarmente importante dal progetto di costruzione di una scuola, di un pozzo e di un presidio medico per il villaggio stesso, grazie al ricavato della circuitazione del film.

Nadia Ciambrignoni

Articoli consigliati