Il racconto del Sal-Fiction 2019

Sabato 15 giugno si è tenuta ad Ancona l’ultima edizione del Sal-Fiction. L’evento, rivolto agli operatori delle Sale di Comunità e curato – come ogni anno – dai Coordinamenti Territoriali CGS della Liguria e delle Marche, stavolta ha rivolto lo sguardo all’esperienza dei corti e ai festival in cui circuitano questo tipo di prodotti.
A dare voce a questa tematica sono stati il regista siciliano Luca Vullo e Valerio Cuccaroni, responsabile del festival anconetano “Corto Dorico”.
Mediati dal critico Juri Saitta, si è passati alla visione dell’ultimo lavoro di Luca Vullo – “Ccà semu” – un docu-racconto in cui il fenomeno dell’immigrazione sull’isola di Lampedusa viene spiegato dai suoi stessi abitanti, tra accoglienza, denuncia, emozioni e contraddizioni.
In una terra di confine che manda un grido d’aiuto, un “Qui siamo” forte e potente induce lo spettatore a riflettere su un tema quanto mai attuale e discusso.
Dopo aver visionato altre sue produzioni, egli conclude raccontando del suo ruolo da direttore artistico al Festival di Lampedusa, iniziativa crowdfunding di recente creazione, che si propone proprio per la sua location come crocevia di forme d’arte e culture differenti.
Parlando di festival, la parola passa in mano a Valerio Cuccaroni, che racconta l’esperienza e l’evoluzione del “Corto Dorico Film Festival”. Giunto alla sua XV edizione, con la presenza non solo di corti, ma anche, da qualche anno, del cosiddetto “Salto in Lungo”, è da sempre festival molto vicino alle tematiche sociali tramite la collaborazione con Amnesty International e quindi occasione di incontro e confronto su prodotti variegati e interessanti.
Varie domande e curiosità si sono poi mosse in sala; e a rendere questa edizione di Sal Fiction più speciale delle altre è stata la presenza attiva e partecipata dei componenti del Consiglio Direttivo Nazionale. Insomma un’edizione veramente ricca di sguardi e punti di vista differenti, con l’intento di far conoscere nuove realtà e creare ponti.

Raffaella Zoppi

Sabato 15 giugno si è svolto ad Ancona Sal-Fiction, un incontro per animatori e operatori delle sale della comunità organizzato dai Cinecircoli Giovanili Socioculturali della Liguria e delle Marche. I principali ospiti dell’iniziativa sono stati il documentarista siciliano trasferitosi a Londra Luca Vullo e il responsabile del Corto Dorico Film Festival Valerio Cuccaroni, i quali hanno parlato con il pubblico in un dibattito moderato da Fabio Sandroni (C.G.S. Marche) e Juri Saitta (Club Amici del Cinema di Genova). Luca Vullo ha presentato il suo ultimo lavoro Cca’ semu!, un mediometraggio documentario in cui l’autore intervista gli abitanti di Lampedusa affrontando non solo il tema dei migranti, ma anche quello della vita quotidiana degli isolani. Tutto ciò in un percorso narrativo graduale, che parte della migrazione per arrivare alle condizioni esistenziali dei lampedusani. «Cca’ semu! nasce da un progetto universitario londinese il cui intento era quello di fare una ricerca socio-antropologica sugli abitanti dell’isola» spiega il regista. Il risultato è un video di trenta minuti “abbinato” alla ricerca accademica svolta dagli antropologi dell’università britannica. Cca’ semu! non è però l’unico film con cui Vullo ha affrontato il tema dell’emigrazione: va, infatti, citato anche Infux, documentario di circa ottanta minuti sugli italiani che si sono trasferiti a Londra. Un lavoro, quest’ultimo, speculare all’opera su Lampedusa, in quanto racconta l’altra faccia del rapporto tra Italia e migrazione: se Cca’ semu! si concentra sull’accoglienza, Influx narra degli italiani costretti ad andare all’estero per trovare maggiori opportunità di lavoro e realizzazione personale. E non è dunque un caso che l’autore abbia voluto unire i due lavori in un terzo video nel quale si trovano sia i trenta minuti del documentario “lampedusano” sia una versione accorciata del film “londinese”. Ma quello di Vullo è in realtà un percorso molto più ampio, che affronta diversi media e forme d’arte. Ne è una testimonianza La voce del corpo, progetto sulla gestualità siciliana nato come film e generatosi successivamente anche in uno spettacolo teatrale, in un libro e in un percorso formativo diretto a scuole, università e professionisti. All’interno di questo cammino crossmediale, va inoltre citato il festival di Lampedusa, manifestazione della quale Vullo è direttore artistico e che attraverso film, musica, spettacoli e letteratura tratta i temi dei diritti umani e dell’ecosistema. L’iniziativa è alla sua seconda edizione e si svolgerà dal 27 al 29 settembre 2019. Oltre che del festival lampedusano, a Sal-Fiction si è parlato anche del Corto Dorico Film Festival di Ancona attraverso il suo responsabile Valerio Cuccaroni, il quale ha raccontato che «l’iniziativa nasce nel 2004 per riflettere sulla realtà sociale della provincia italiana». Un punto di osservazione che ha permesso a Cuccaroni di notare alcuni cambiamenti avvenuti nel cinema italiano degli ultimi anni: «prima della crisi» afferma il responsabile di Corto Dorico «c’erano pochi film che affrontavano temi sociali, mentre dal 2010 in poi questi sono diventati maggioritari». Diretto da Daniele Ciprì, Corto Dorico si concentra sui cortometraggi ma prevede anche un concorso di lungometraggi (con la sezione “Salto in lungo”) e una voce dedicata ai diritti, grazie alla collaborazione con Amnesty International. E anche se finora è stata portata avanti da un gruppo di volontari, la manifestazione sta cercando di trasformare questa attività in una vera e propria professione. Con questo buon auspicio si è conclusa Sal-Fiction, un’iniziativa che permette agli operatori delle sale della comunità di restare aggiornati su autori, festival e iniziative culturali varie per avere uno sguardo panoramico sul presente e uno più prospettico sul futuro.

Juri Saitta

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