Quando la narrazione della realtà si appiattisce completamente sulla dinamica della negatività “dove vale la logica che una buona notizia non fa presa e dunque non è una notizia, e dove il dramma del dolore e il mistero del male vengono facilmente spettacolarizzati”, il rischio è di “essere tentati di anestetizzare la coscienza o di scivolare nella disperazione”. A richiamare l’attenzione è Francesco nel messaggio per la 51a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, pubblicato come da tradizione il 24 gennaio, festa di San Francesco di Sales (patrono dei giornalisti). Lo sforzo, scrive il Papa, deve essere orientato a “oltrepassare quel sentimento di malumore e di rassegnazione che spesso ci afferra, gettandoci nell’apatia, ingenerando paure o l’impressione che al male non si possa porre limite”.
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