Con(n)essi: il convegno conclusivo del progetto

Venerdì 25 marzo si è svolto a Ronchi (Massa), nell’aula convegni della Scuola Superiore Scienze dell’Educazione Gioacchino Rossini, l’evento conclusivo di “Con(n)essi: progetto sperimentale di contrasto e prevenzione del bullismo e del cyberbullismo, finalizzato all’uso responsabile, consapevole e creativo dei social network, in una logica di alleanza tra generazioni e territori”.

Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e realizzato in collaborazione con Salesiani per il Sociale APS, CGS Cinecircoli Giovanili Socioculturali APS e Turismo Giovanile e Sociale APS, “Con(n)essi” è un progetto che ha coinvolto per circa due anni diciotto sedi in tutta Italia (dal Piemonte alla Calabria, dalla Liguria alla Puglia), le quali hanno portato avanti una serie di attività con minori, genitori, insegnanti ed educatori per contrastare  il fenomeno del bullismo.

Aperto dai saluti del presidente dei Salesiani per il Sociale don Francesco Preite, l’incontro – svoltasi in parte in presenza e in parte online – è stato moderato dalla sociologa Elena Buccoliero e dal pedagogista Roberto Maurizio, i quali, insieme al Media Educator Michele Marangi, hanno coordinato il lavoro dei numerosi operatori coinvolti nei territori. Mentre Buccoliero ha evidenziato quanto l’iniziativa sia stata influenzata dalla pandemia di Covid-19 – a causa della quale molte attività si sono svolte in remoto –, Maurizio ha sottolineato che ogni sede si è impegnata in un proprio progetto operativo, pur seguendo le linee guida nazionali.

I vari territori, infatti, hanno realizzato tre tipi di elaborati: con i genitori è stato scritto un decalogo di regole da condividere in famiglia, con gli insegnati è stato steso un documento denominato PAV (Policy Against Violence), mentre con i minori sono stati realizzati dei prodotti comunicativi sui temi al centro del progetto. Il convegno è stato quindi un modo per i referenti delle diverse realtà territoriali di presentare i risultati delle proprie attività. Nella prima parte dell’incontro Valeria Branca di Soverato e Chiara Minichino della Spezia hanno illustrato i rispettivi decaloghi stesi con i genitori, mentre Sara Berardi (TGS di Ruvo di Puglia) e Umberto Fiorentino di Torre Annunziata hanno parlato delle loro PAV; due tipi di elaborati utili non solo per affrontare e prevenire problemi come violenza, sopraffazione, discriminazione, ecc., ma anche per costruire dei legami più forti tra i vari soggetti coinvolti (famiglie, istituti scolastici e centri giovanili), che si sono incontranti e confrontanti per realizzare e condividere i documenti sopracitati.

La seconda parte del convegno si è invece concentrata sulla presentazione di alcuni dei prodotti comunicativi realizzati con i minori. Tale sezione è stata aperta dalla relazione videoregistrata di Michele Marangi – il quale ha supervisionato il lavoro sulla comunicazione delle diverse sedi –, che ha evidenziato la grande quantità di stimoli giunti dai territori e l’assoluta eterogeneità dei prodotti realizzati: dalla creazione di un sito al canale youtube, dalle carte da gioco alla realizzazione di un podcast. Un’eterogeneità confermata anche dalle sedi che hanno presentato i loro lavori: dall’attività basata sul cinema illustrata da Juri Saitta (CGS di Genova/La Spezia) alle clip video presentate da Umberto Fiorentino e Vincenzo De Carluccio di Torre Annunziata, dal murales introdotto da Sara Berardi (TGS Ruvo di Puglia) al coraggioso e inaspettato lavoro sul revenge porn esposto da Sara Papavero della sede di Roma. Un complesso di attività e iniziative che, come ha affermato Roberto Maurizio, «hanno unito la dimensione educativa a quella culturale e nelle quali sono intervenuti operatori con formazioni e competenze diverse, dagli educatori agli esperti di social network».

Successivamente, Sara Papavero e Valeria Branca hanno chiesto agli spettatori di dire quali sono per loro le parole-chiave del progetto, in quello che è stato un modo interattivo e coinvolgente di raccogliere e sintetizzare i punti salienti di “Con(n)essi”. Tra le parole emerse dal pubblico vi è stata “collaborazione”: il progetto è, infatti, riuscito ad andare avanti – nonostante le difficoltà legate al contesto sociosanitario – grazie al contributo di tutti i suoi partecipanti, che hanno portato all’iniziativa il proprio bagaglio di conoscenze e la propria volontà di aprirsi a nuove esperienze. In questo senso, “Con(n)essi” non è solo un progetto autoconclusivo, ma vuole essere anche e soprattutto un punto di partenza per la nascita e il rafforzamento di legami, progetti e attività nei vari territori coinvolti.

Il convegno si è poi concluso con i saluti di Augusto Borsi, preside dell’Istituto che ha ospitato l’incontro.

a cura di Yuri Saitta

Articoli consigliati