La Giuria CGS, nell’ambito della 53^ edizione del Festival Internazionale della Cinematografia per Ragazzi di Giffoni, ha assegnato il Premio “Percorsi Creativi” ai film:
JUNIORS di Hugo Thomas (France), per la sezione Generator +13, con la seguente motivazione: “Perché riesce a proporre una storia dei nostri giorni con giovani protagonisti immersi in una contemporaneità in cui è facile rispecchiarsi grazie ad un tono ironico e leggero. La narrazione veloce e ricca di eventi fa intravedere, oltre alla comicità, scenari più seri come quelli del bullismo, delle situazioni familiari e sociali difficili, della malattia, del bisogno adolescenziale di superare i pregiudizi, conquistando la propria libertà rispetto ai modelli imposti. L’incipit del film preannuncia un montaggio dal ritmo serrato che, attraverso una situazione inconsueta, suscita immediatamente la curiosità dello spettatore e la mantiene viva fino allo scioglimento dell’avventura vissuta dal protagonista. I dialoghi chiari e verosimili rendono facile l’immedesimazione per il pubblico a cui l’opera si rivolge”.
ROCK.PAPER.GRENADE. di Iryna Tsilyl (Ucraina), per la sezione Generator +16, con la seguente motivazione: “Perché rappresenta efficacemente una storia di abbandono e accudimento legata ai ben definiti e caratterizzati ruoli di uomo e donna nell’Ucraina degli anni ‘90. Attraverso il richiamo alla comune passione per la musica classica, si legano le vite del protagonista, di cui seguiamo le vicende attraverso ellissi temporali, e di Felix, ex-soldato affetto da disturbo da stress post-traumatico. Significativo il rapporto tra il Boléro di Ravel e la rappresentazione di un trauma che, come la melodia ripetitiva e quasi ossessiva, si tramanda di generazione in generazione, come già ben indiziato dal ripetuto dettaglio delle scarpe. La regista affida al continuo contrappunto tra musica diegetica ed extradiegetica la rappresentazione del superamento di una soglia, un confine, che porterà il protagonista, dopo tante uscite e rientri, ad allontanarsi dal suo nido. Le amare scene che coniugano il gioco con le armi, non fanno che rimandare ad un mondo di mancata infanzia, contaminato da guerra e violenza, evocato dal titolo del film: Rock.Paper.Grenade.”