Nell’ambito della 54^ edizione del Festival Internazionale del Cinema per Ragazzi di Giffoni Valle Piana, la giuria dell’associazione nazionale CGS (Cinecircoli Giovanili Socioculturali – APS), composta da ragazze e ragazzi guidati dai loro educatori e formatori, ha assegnato il Premio “Percorsi Creativi” (XVII edizione):
Per la categoria “Generator +13” al film WE GROWN NOW di Minhal Baig, con la seguente motivazione: perché tratta tematiche ancora molto attuali, come quelle dei pregiudizi razziali e delle povertà sociali relegate in uno spazio definito e separato dal resto del tessuto urbano, ben rappresentate dall’esperienza reale del quartiere Cabrini Green della città di Chicago negli anni ‘ 90. La narrazione ben strutturata valorizza l’obiettivo del film, ovvero quello di sensibilizzare gli spettatori anche su una prospettiva di possibile riscatto. I due ragazzi protagonisti, Malik e Eric rappresentano in maniera molto realistica due modi diversi di approcciare la vita: il primo, messo in scena con colori dalle tonalità calde, legato all’immaginazione e alla fiducia nel cambiamento; il secondo, accompagnato da colori freddi, più pragmatico e disincantato. Il punto di vista prevalente scelto dalla regista è quello dei ragazzi, sottolineato dall’uso delle inquadrature dal basso, particolarmente intense nei momenti di preparazione e svolgimento dei salti in alto, che alludono alla voglia di crescere citata dal titolo, superando gli ostacoli della vita. Rumori e voci dei palazzi accompagnano lentamente lo spettatore all’interno delle abitazioni popolari del quartiere, mentre un tappeto sonoro ricorrente viene dedicato alle scene di gioco. La sequenza finale, caratterizzata da un dialogo intenso tra i due protagonisti, evidenzia la forza dell’amicizia che li lega, nonostante la separazione imminente, attraverso l’eredità che Malik lascia ad Eric: “Non avere paura di volare”.
Per la categoria “Generator +16” al film THE IMMINENT AGE di Col•lectiu Vigília, Clara Serrano Llorens, Gerard Simó Gimeno, con la seguente motivazione: poiché vengono affrontati con delicatezza i temi della capacità di prendersi cura degli altri, del passaggio all’età adulta, delle scelte e del dolore nel lasciare alle spalle parti importanti della propria vita. Il collettivo di giovani che ha realizzato l’opera, racconta la storia di Bruno e di sua nonna utilizzando ritmi dilatati che consentono alle inquadrature di soffermarsi soprattutto sui dettagli e sui richiami ai fuori campo; così facendo la narrazione viene frammentata per costruire personaggi, legami e situazioni. I silenzi e le attese del protagonista suggeriscono una tensione emotiva che si spezza grazie alle esplosive sequenze con le percussioni, unico sfogo emotivo del ragazzo. Gioca un ruolo fondamentale l’illuminazione, la cui alternanza tra luce e buio delinea il ritmo di un racconto frammentato. Ne esce un quadro in cui le zone opache si alternano alle certezze, per suggerire svolte narrative e scelte individuali, mai indolori.