L’Assemblea nazionale CGS di Roma 2017 non è caratterizzata solo dagli adempimenti statutari. Nella serata del 1° aprile, infatti, i partecipanti – rappresentanti di circa 40 Circoli affiliati su tutto il territorio nazionale – hanno avuto modo di partecipare a CINEMAINCONTRI, evento di promozione cinematografica, finalizzato alla presentazione di alcuni prodotti audiovisivi che potranno essere poi veicolati nelle realtà locali attraverso il circuito CGS.
Chiara Agnello (regista), insieme al produttore Alfredo Covelli, ha presentato “Prova contraria”, documentario distribuito da Fil Rouge Media e prodotto da meproducodasolo in coproduzione con Asmara Films, che racconta le storie vere di Jessica e Sandro, Andrea, Giovanni, Gabriele e Danny: ieri colpevoli di reati gravi, oggi alla ricerca di una prova tangibile per un riscatto ideale. Sei ragazzi per cinque storie forti, drammatiche, spesso velate da un passato di sofferenza, disagio, abuso. Nel film, supportato da Mibact e Sicilia Film Commission, sono loro stessi a raccontarsi, nel momento di uscita dal Circuito penale, o quando è ora di dimostrare la “Prova contraria”, lo slancio sulla strada della legalità. «Una prova individuata dagli assistenti sociali – sottolinea Chiara – guide in grado di guardare oltre il reato. Nutriamo il cliché del ragazzino sedotto dalla malavita, ma si tratta spesso di persone abbandonate a loro stesse».
Gualtiero Peirce (regista), insieme a Beppe Attene, ha presentato “Almeno credo”, un’opera che è il prosieguo di un progetto avviato nel 2007 (il 5767 dell’anno israelitico e il 1527 dell’anno islamico) dal titolo “Primo giorno di Dio”, andato in onda su Rai Tre, che riprendeva gli stessi ragazzi dai 5 agli 8 anni mentre apprendevano, nelle tre classi confessionali di Roma (la cattolica “Antonio Rosmini”, l’istituto ebraico “Vittorio Polacco” e la scuola integrativa della moschea “El Fath”) i rudimenti delle rispettive fedi: fare il segno della Croce, recitare il salāt (la preghiera islamica canonica ndr), intonare lo Shemà. E soprattutto imparare a conoscere quel Dio che, dopo un decennio, rimane «una presenza costante» nella vita di tutti.
“Il Figlio sospeso”, del regista siciliano Egidio Termine, è un film che affronta il tema della maternità surrogata senza entrare nel merito di questioni bioetiche o legali, ma piuttosto affrontando lo stato di sospensione del protagonista, Lauro, la cui sete di verità lo spinge ad un “viaggio” alla ricerca della sua identità. Senza essere un film di “denuncia”, “Il figlio sospeso” riesce a raccontare tutta la drammaticità legata alla pratica dell’utero in affitto.
“Angelo” è una mini-serie di 12 puntate che ha come protagonista principale l’omonimo ospite della Comunità ministeriale di Lecce, che oggi ha un contratto come tutor con la Cooperativa Sociale Phoenix, e la sua storia di riscatto sociale. Girata tra i locali dell’ex distilleria De Giorgi e della Comunità, Angelo nasce da un’idea del regista Luca Bianchini, assistito dai co-sceneggiatori Paolo Bianchini, Danilo Chirico e Chiara Laudani. Sul set nessun attore professionista, soltanto persone provenienti dal circuito penale minorile. Anche la colonna sonora ha radici salentine: a firmarla è il rapper leccese Paolo Morelli, alias Aban. Coprodotta da L’Alveare Cinema e Rai Fiction con il sostegno di Apulia Film Commission e del ministero della Giustizia, la webserie sarà trasmessa sui canali Rai e sul portale Ray.rai.it.