Giffoni 2023: percorsi che si consolidano e raddoppiano

La sfida
Essere immersi e pienamente partecipi, con un gruppo di giovani, in una kermesse internazionale, ma allo stesso tempo rimanere autonomi e diversi nella proposta educativa: è stata questa la scommessa che dal 2007 i Cinecircoli Giovanili Socioculturali, in coerenza con le radici salesiane degli Enti promotori CNOS e CIOFS, hanno voluto giocare al Giffoni Experience, il Festival del cinema per ragazzi e giovani di Giffoni Valle Piana (SA), dove sono presenti come Giuria collaterale riconosciuta.
La formula si è man mano perfezionata, ma fin dalle prime edizioni prevede due momenti forti. Certamente la visione dei film in concorso relativi ad una categoria di giurati, tradizionalmente i +13, cioè ragazzi di età compresa tra i 13 anni compiuti e i 15; l’attività di Giuria, con la discussione sui film seguendo un metodo analitico di osservazione che si traduce in una scheda critica; la votazione sui film per l’assegnazione del Premio C.G.S. Percorsi Creativi e la composizione della Motivazione da leggere poi durante la serata finale del Festival.
Ma non finisce qui. Le giornate si completano, infatti, con il laboratorio sui linguaggi audiovisivi, che si concentra sui prodotti e canali abitati dai ragazzi: dal mondo del videoclip, a quello delle Serie in piattaforma, degli anime e manga giapponesi, degli Youtuber, influencer e inquilini dei mondi Social. A latere si svolge quotidianamente, per alcuni accreditati, anche l’esperienza di Fotoreporter nelle zone riservate ai fotografi professionisti e quindi di editing sul sito www.sentieridicinema.it; di lì poi la diffusione sui canali social dell’associazione, sul sito nazionale www.cgsweb.it, cercando di creare una “redazione” che documenti il lavoro fatto in tempo reale.

Un po’ di storia
Dopo il periodo di “fondazione” dei primi anni, in cui i laboratori e il coordinamento del lavoro di Giuria venivano curati dai responsabili adulti che li stavano sperimentando allora per la prima volta (Nadia Ciambrignoni e Lorenzo Angelini del C.G.S. Dorico di Ancona, con il supporto di Fabio Sandroni e di don Cesare Orfini, grazie al convinto sostegno dell’allora presidente nazionale Candido Coppetelli), si è passati gradualmente alla costituzione di un team attivato dai giovani che erano cresciuti in quella esperienza, continuando a percorrere un cammino di formazione e specializzazione all’interno dei C.G.S. e anche tramite scelte personali di studio. Così si è arrivati all’attuale configurazione, che vede attuarsi un autentico processo peer to peer, intuito già da Don Bosco nella formula che vedeva i giovani educatori dei giovani; ad ogni edizione del GFF che passava (e quest’anno è stata la 53^, e la 17^ di presenza della Giuria CGS), si evidenziava, infatti, sempre più nettamente la necessità di un lavoro di team building intergenerazionale, perché i giovani animatori dell’equipe, che hanno ora tra i 20 e i 27 anni, intercettano perfettamente gli interessi e i linguaggi dei giurati, della fascia d’età compresa tra i 13 e i 18 anni.

Il lavoro di Giuria e i Laboratori
Senza dubbio il Premio C.G.S. Percorsi Creativi è uno dei momenti caratterizzanti del laboratorio, quello che ci rende ben visibili e riconoscibili all’interno del festival: ormai siamo ben noti all’organizzazione e all’ideatore stesso del festival, Claudio Gubitosi, per la qualità del lavoro, che i ragazzi sanno dimostrare anche in pubblico tramite l’accuratezza delle Motivazioni ai film premiati, notate e apprezzate sul palco stesso da diversi anni.
Anche la “maglietta rossa” che viene indossata dal gruppo C.G.S. è divenuta un elemento caratterizzante della manifestazione stessa; immagine e slogan vengono anch’essi creati in seno al Consiglio direttivo nazionale dai referenti del campus.
Le incursioni a tema dei Laboratori sui linguaggi nei mondi del cinema, delle serie da piattaforma, della comunicazione social, seguono costantemente l’ago della bussola che si sposta nella direzione dei territori frequentati dai più giovani e la sensibilità attenta dei giovani animatori culturali ha fatto sì che il percorso proposto quest’anno sulla “costruzione del Personaggio cinematografico come perno della narrazione”, sia risultato di grande interesse per i destinatari: trattazione ed esempi si sono snodati, infatti, tra sequenze di film classici da “storia del cinema”, ma anche di opere recenti o di consumo, o tratte da incipit di serie TV, comprese quelle di “anime” giapponesi.
La “palestra critica” mira sempre ad abilitare lo sguardo alla distinzione tra Storia e Racconto, tra Persona e Personaggio, tramite lo smascheramento dei “trucchi del mestiere”, che altro non è che l’arte di interpretare. L’impatto emotivo, che il racconto multimediale deve saper suscitare, diventa così lo “start” per quella ricerca di “indizi” e “informanti” che rende chi guarda protagonista della visione e non fruitore passivo.
Un’ulteriore palestra è stata sperimentata dalle due ragazze accreditate come Fotoreporter del Festival, che hanno seguito nel recinto dei fotografi ufficiali l’arrivo degli ospiti sul Blue Carpet, potendo partecipare quest’anno al photocall con Raoul Bova, Matteo Paolillo, Maria Chiara Giannetta, Francesco Pannofino, The Kolors…. La sera del concerto di Ermal Meta, poi, sono state invitate nella zona fotografi proprio sotto il palco, completando un’esperienza quasi “professionalizzante”, oltre che emozionante.
Infine, alcuni “giochi seri” di tirocinio pratico, sempre presenti e sempre diversi in ogni edizione, hanno la funzione di far sporcare le mani alle giurie CGS, trasformate quest’anno in piccole troupes (“I quattro registi”) che, avendo a disposizione un cellulare per le riprese, hanno dovuto ideare, sceneggiare e realizzare alcuni brevi cortometraggi a tema, sperimentando le tecniche discusse durante il corso e, soprattutto, il lavoro di squadra.

Il raddoppio
Ovviamente questi momenti di forte socializzazione sono da sempre il centro necessario del progetto Giffoni, e lo si è visto in particolare per l’edizione di quest’anno, la prima a pieno regime dopo il Covid, che ha vissuto un “raddoppio” delle Giurie; infatti, grazie ad un aumento considerevole di iscrizioni, i Premi CGS Percorsi Creativi 2023 sono stati due: uno per la categoria +13 e uno per la +16.
Molto autonoma (e in netta controtendenza rispetto ai film più vicini alla sensibilità degli animatori) si è rivelata l’assegnazione del premio Percorsi Creativi 2023 degli 8 Giurati +13 al film belga JUNIORS di Hugo P. Thomas, graffiante commedia di costume costruita intorno al personaggio dello spregiudicato adolescente Jordan, figlio di genitori separati, che non esita ad approfittare di una truffa online per ricomprarsi la console rotta.
“La narrazione veloce e ricca di eventi fa intravvedere, oltre alla comicità, scenari più seri come quelli del bullismo, delle situazioni familiari e sociali difficili, della malattia, del bisogno adolescenziale di superare i pregiudizi, conquistando la propria libertà rispetto ai modelli imposti” . Così, dopo votazione unanime, hanno chiarito la loro scelta in un passo della motivazione scritta insieme e poi letta sul palco la sera delle premiazioni.
Colpiti dai dolorosi riferimenti all’attualità della situazione Ucraina, invece, i 14 Giurati +16 hanno premiato il drammatico e profondo ROCK. PAPER. GRENADE., della regista ucraina Iryna Tsilyl, “perché rappresenta efficacemente una storia di abbandono e accudimento legata ai ben definiti e caratterizzati ruoli di uomo e donna nell’Ucraina degli anni ‘90 […] Le amare scene che coniugano il gioco con le armi, non fanno che rimandare ad un mondo di mancata infanzia, contaminato da guerra e violenza, evocato dal titolo del film: Rock. Paper. Grenade”.
Età diverse, gusto e motivazioni diversi, stesso coraggio di discutere, votare e poi comporre comunque insieme il testo da leggere in pubblico.
Quindi doppio team di animatori e responsabili, doppio percorso di guida alla recensione critica… Insomma lavoro educativo a tutto tondo nella convivenza H24 con 22 ragazzi e ragazze di età comprese tra i 13 e i 18 anni, provenienti da 7 realtà CGS diverse come Ancona, Cagliari, Civitavecchia, Genova, Napoli, Potenza, Taranto; pronta e intelligente la sinergia dello staff di animatori e responsabili adulti dei diversi circoli.

Indispensabili
Il filo conduttore del GFF 2023 (“INDISPENSABILI”) si è manifestato in questa capacità collettiva di creare un contesto di piena inclusività, in cui è stato possibile affrontare anche piccoli/grandi imprevisti, mettendo sempre al centro la positività delle relazioni, riconosciuta da tutti come elemento “Indispensabile” e refrain anche delle opere visionate.
La dimensione nazionale dell’esperienza è stata testimoniata dalla presenza coinvolta (e non soltanto “istituzionale”) del presidente CGS Cristiano Tanas, della vicepresidente Stefania Di Turo e delle due consigliere nazionali coordinatrici del Laboratorio, entrambe provenienti dal CGS Dorico di Ancona, Raffaella Zoppi e Irene Sandroni.
Ovviamente è stata per noi responsabili particolarmente significativa la partecipazione di Suor Ausilia De Siena, consigliera mondiale per la Comunicazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice: interpretata come il segno di una rinnovata vicinanza e sensibilità delle congregazioni salesiane riguardo al mondo della Comunicazione, territorio dei giovani.

Le risonanze dei ragazzi
Piene di entusiasmo ma anche di ragionate notazioni le risonanze che i giovani giurati hanno lasciato, materiale importante per la verifica e la revisione dell’esperienza:
Davide, +16: la mia esperienza al Giffoni film festival è stata molto formativa sia a livello cinematografico sia a livello umano e questo è merito sicuramente del team work degli educatori.

Matteo, +16: Mi viene da pensare al gioco dei 4 registi, una novità che ho apprezzato molto e questo perché la giuria CGS quest’anno si è ampliata notevolmente portando ragazzi provenienti da vari circoli sparsi per l’Italia. Un’esperienza veramente unica che ancora una volta mi ha fatto crescere, scoprire nuove basi e informazioni cinematografiche e soprattutto star bene, con un gruppo che si è dimostrato sin da subito unito e compatto durante tutte le varie giornate, dove la parola chiave era “collaborazione”.

Giulia, +16: E’ stato il mio primo anno, ma nonostante questo mi è sembrato di far parte del gruppo da sempre, grazie al modo amichevole e caloroso con cui sono stata accolta. Ho trovato le lezioni super interessanti e piene di informazioni che non conoscevo.

Margherita, +13: È stata una bella esperienza sia perché è stata la prima volta che ho viaggiato senza i miei genitori, ma soprattutto perché ho potuto conoscere una realtà di cui avevo sentito parlare ma che non conoscevo in prima persona e che mi ha colpita, perché mette i giovani al centro.

Giorgia, +13: Guardare i film in lingua originale e poi commentarli e giudicarli è stato stupendo insieme agli animatori… E poi ho fatto amicizia anche con altre persone. Abbiamo fatto anche dei cortometraggi di gruppo (la nostra prima produzione) …da oggi guarderò con altri occhi i film.

Luca, +13: Questa esperienza mi ha insegnato cose che non immaginavo, come ad esempio distinguere le varie inquadrature… I film del Festival mi sono piaciuti perché trattavano argomenti interessanti: la perdita di un genitore, la superficialità dei giovani, la diversità… Partecipare mi ha aiutato a mettermi in gioco, mi ha fatto conoscere personaggi famosi, attori, registi, cantanti e soprattutto nuovi amici di varie età.

Alice, +13: Mi sono divertita e ho imparato molto grazie ai corsi, che mi hanno fatto capire l’importanza del Personaggio e del confrontare le proprie idee con altri… Bellissimo il concerto dei The Kolors!

Simone, +13: Mi è piaciuta moltissimo la visione dei film e la discussione fatta insieme su di essi.

Emanuele, +13: Ho apprezzato tantissimo le attività di laboratorio che aprivano molto al dibattito e alle osservazioni.

Samuele, +13: All’inizio pensavo di annoiarmi per via delle analisi dei film, invece ho scoperto il mondo fantastico del cinema e mi sono divertito insieme ai miei compagni di Genova e ai miei nuovi amici di Civitavecchia; mi sa proprio perché il cinema riunisce tutti insieme e ci fa anche andare molto d’accordo. Quando ce ne siamo andati via ho sentito subito la mancanza di Giffoni e dei suoi concerti. È stata un’esperienza unica.

Solo un “interesse culturale”?
Da sempre noi responsabili formatori adulti siamo convinti che questo lavoro di educazione alla libertà, al protagonismo vissuto insieme agli altri e all’interpretazione attenta dei “segni” sia una porta aperta verso la scoperta della Bellezza e dell’Oltre che si celano dietro i Segni visibili; in altre parole, un’apertura allo sguardo di Fede che ricerca Dio. Non è solo “essere appassionati di cinema” o essere un gruppo di “interesse culturale”: per noi è impegno vocazionale salesiano di educazione alla spiritualità.

Nadia Ciambrignoni

 

 

Articoli consigliati