Oggi a Giffoni giornata di premiazioni!
Comunichiamo i due film vincitori nelle categorie +13 e +16, con la motivazione della scelta



Il film vincitore nella categoria +13:

Generator +13
“Felipe” di Federico Schmukler
Motivazione:
Perché mostra come la crisi economica e politica argentina del 2001, vista dagli occhi di un ragazzo, abbia influenzato drammaticamente la vita delle persone.
La storia di Felipe riflette le opposizioni interne del Paese: è figlio di genitori separati, con idee politiche opposte, avvocato degli ultimi la madre e funzionario del governo con responsabilità sui licenziamenti il padre.
Particolarmente apprezzata dalla giuria è la resa del racconto, la cui opacità è dovuta alla scelta di rappresentare la realtà storica sempre dal punto di vista di un giovane ragazzo, che non può raggiungere una completa chiarezza di visione.
Le sensazioni del protagonista vengono evidenziate dai frequenti primi piani, che ci restituiscono soprattutto il suo senso di confusione e smarrimento; il sonoro privilegia l’esaltazione di rumori e silenzi significativi, che immergono lo spettatore nelle situazioni che Felipe vive, come il caos dello stadio e la fuga dai manifestanti.
I momenti di tensione sono ben resi dall’uso della camera a spalla, specialmente nei long-take che seguono da vicino l’ansia e le paure dei protagonisti.
Una fotografia caratterizzata da colori caldi e con frequenti ambientazioni esterne ci mostra la povertà e i tumulti della città.
Solo alla fine compaiono la spiaggia e il mare, sempre mosso, luoghi di rifugio e spazi di possibili libertà cercati dallo sguardo interrogativo di Felipe.
Il film vincitore nella categoria +16:

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“Christy” di Brendan Canty
Motivazione:
Per aver affrontato con zelo e sensibilità tematiche complesse come le tensioni nelle relazioni familiari e interfamiliari, le dinamiche adolescenziali in contesti segnati dall’incertezza e l’elaborazione della perdita di una persona cara.
Attraverso una attenta scrittura di personaggi e situazioni, l’opera ben si inserisce nella corrente del “cinema sociale” d’oltremanica, restituendo allo spettatore l’incontro/scontro di personaggi e mondi apparentemente inconciliabili.
L’uso della macchina da presa, spesso concentrata sui numerosi dettagli, contribuisce alla costruzione di un mosaico nel quale ogni scena rappresenta un insieme di indizi narrativi.
“Christy” è un racconto di trasformazione: l’arrivo imminente del diciottesimo compleanno del protagonista, lo costringerà a scegliere tra le nuove frequentazioni, positive e negative, condizionando il suo futuro. Christy compie, così, un percorso di crescita e consapevolezza che lo porterà a scegliere “cosa fare delle proprie mani”.
Ed ecco alcuni scatti delle premiazioni:


















































