Nel primo weekend di novembre, una trentina di partecipanti, provenienti dai diversi Circoli CGS di tutta Italia, si sono riuniti nella città eterna per tre giorni di formazione, riflessione e confronto, ma anche divertimento e tanta allegria.
Tema centrale di questi giorni è stato l’identità dell’associazione nazionale e i diversi modi in cui questa riesce a declinarsi nelle nostre realtà locali.
A partire dall’intervento curato dai delegati nazionali CNOS e CIOFS, don Francesco Preite e suor Patrizia Rossi, ci si è interrogati su come oggi il progetto educativo e pastorale Salesiano che è alla base dei CGS venga messo in atto nelle nostre realtà e con i nostri ragazzi. Parafrasando la domanda che fece don Bosco a Bartolomeo Garelli, il primo ragazzo dell’ oratorio, ci siamo chiesti quale sia il “Sai fischiare?” del 2024, ovvero come le nostre Associazioni locali sappiano approcciarsi agli interessi dei giovani.
Ciò che è emerso dalla discussione, è che il nostro campo di lavoro sono i giovani, tutti i giovani, specialmente i più poveri, per cercare in loro il “punto accessibile al bene” e prepararli al loro futuro. La nostra scelta educativa, mirata alla crescita della persona in quanto tale, richiede uno sguardo sempre attento agli eventi e ai fenomeni che sorgono nelle nuove generazioni e che condizionano le loro vite, ponendo grande attenzione all’originalità di ciascuno, e ha come fine ultimo quello di creare le condizioni per l’annuncio del Vangelo.
Ma come si realizza tutto ciò? E’ nel rispondere a questa domanda che ci siamo resi conto del grande potenziale di cambiamento che la nostra associazione ha all’interno della società. I momenti di confronto tra i rappresentanti dei diversi CGS presenti sono stati propizi per far emergere le molte sfaccettature di un obiettivo comune che si realizza con modalità diverse: il cinema, il teatro, la musica, la lettura, la cultura e l’arte in ogni sua bellissima forma sono gli strumenti con cui operano i diversi circoli locali, con fantasia, originalità, entusiasmo e professionalità, e con una grande capacità di adattamento alle realtà del territorio in cui sono presenti. Tutto ciò ci permette di andare incontro alle esigenze dai giovani, alle loro richieste, alle loro curiosità, offrendo un’opportunità formativa per vivere in pienezza le loro speranze e le loro aspirazioni.
La visione del docu-film “Todini in bianco e nero”, che racconta la figura di Stefano Todini (già presidente nazionale CGS) è stato un forte richiamo alla storia del CGS, perché solo conoscendo le nostre radici possiamo guardare con coraggio verso il futuro.
Questi tre giorni sono stati una boccata d’aria buona, la stessa aria che desideriamo portare ai nostri giovani. Forti e consapevoli delle grande opportunità che abbiamo, ci siano salutati pronti a ripartire con fede e fiducia in ciò che facciamo, nell’attesa di ritrovarci nuovamente.
Antonella Iodice (CGS Ubuntu – Recale)