Giffoni 50plus: uno schermo che si apre al mondo

Al festival internazionale del cinema per ragazzi di Giffoni, quest’anno, sono state tre le giurie CGS “Percorsi Creativi”. Al tradizionale riconoscimento per la sezione +13, che l’associazione salesiana conferisce dal 2004, si sono aggiunti i premi collaterali anche per le sezioni +16 e +18, segno di un crescente riconoscimento per un lavoro di qualità nella formazione dei più giovani all’utilizzo dei media.
La peculiarità, che ha permesso una partecipazione massiccia del CGS (circa 60 tra ragazzi dai 13 anni in su, staff di animatori e responsabili) è stata proprio la partecipazione da remoto, con film visti in piattaforma in contemporanea con il festival dalle sedi istituzionali dell’associazione e incontri su zoom con registi e operatori del mondo multimediale con interventi da tutto il mondo. E il CGS ha risposto con cinque circoli, in altrettante città: Alassio, Ancona, Cagliari, Civitavecchia e Taranto.

Quest’anno in particolare si è visto come un Laboratorio di cinema, che per alcuni è stato anche uno stage di Alternanza scuola – lavoro, è riuscito a proiettare soprattutto storie di ragazzi (i protagonisti dei film) raccontate ad altri ragazzi (i partecipanti alle giurie), coinvolti nella discussione critica, che in presenza per le Giurie Generator +13 (Civitavecchia) e +18 (Cagliari) e online per la Giuria +16 (costituita dai tre hub di Alassio, Ancona e Taranto).

I giorni erano quelli torridi tra il 22 e il 30 Luglio 2021; le ore quelle tra le 9:30 del mattino e la tarda notte, dopo le 23, a seconda del calendario del Festival per ogni categoria.
Ogni giorno si apriva una finestra su storie di adolescenti e giovani di diversi punti del globo ma non “globalizzati” nel significato banale del termine; storie raccontate con stili narrativi e cinematografici inediti per ragazzi certamente più abituati a linguaggi omologati sulle frequenze del cinema e sempre più della serialità di stampo occidentale.
Racconti spesso “opachi” e dolenti, come le vite rappresentate, fatti di inquadrature lunghe, campi stretti e macchina da presa “addosso” ai protagonisti, che nelle produzioni più indipendenti non “posano”, non fanno le star, non imitano smorfie e andature mainstream e per questo sorprendono i giovani giurati.
Finestre che non fanno evadere dalla realtà, ma ti ci immergono e ti costringono spesso ad una discesa agli Inferi, rispettando il topos dantesco anche se sei in territorio Curdo o in Kazakistan. E per questo l’occhio e la mente non possono dormire, cullati dalla fiction: si acutizza uno sguardo sempre più analitico, attivo, curioso e perspicace, cui non siamo abituati e che riscopriamo insieme.

Alto il livello di motivazione dei giurati nell’accettare di “investire” proprio gli ultimi 10 giorni di luglio in un lavoro serrato e impegnativo, al chiuso, di visione e successiva analisi critica, di collegamenti con la sala Truffaut per porre domande ai registi, maturando giorno dopo giorno competenze nuove. Per ottenere questo tipo di risultato è stato decisivo un grande lavoro di squadra giocato su tutti i livelli associativi, che ha visto coinvolti a cascata i responsabili nazionali, i dirigenti e gli animatori dei 5 circoli locali partecipanti.

Affacciarsi sull’esistente e lavorarci con gli strumenti che ci sono: così, dal punto di vista educativo pastorale, abbiamo reinterpretato il carisma salesiano. Don Bosco era partito dall’idea della diffusione di letture popolari per incoraggiare l’alfabetizzazione nella Torino di metà Ottocento, piena di ragazzi in cerca di riscatto, e da lì le macchine per la stampa, le tipografie, l’impresa al servizio della crescita umana. Dai precetti per “Il giovane provveduto”, alle migliaia di pubblicazioni popolari, fino al Bollettino Salesiano diffuso in tutto il mondo, con l’aiuto di centinaia di collaboratori: la Ragione che progetta nella prospettiva della Religione e opera attraverso l’Amorevolezza per una formazione spendibile nel presente e per la vita… “… Perché possiate diventare […] buoni cittadini in terra per essere poi un giorno fortunati abitatori del cielo” (Don Bosco, Introduzione a Il giovane provveduto, Tipografia dell’oratorio – Torino,1863).


UN PARTICOLARE PERCORSO ONLINE: LA GIURIA +16

Diversa la tipologia di partecipazione della Giuria +16. Il fatto di essere costituita dai tre circoli CGS Adelasia (collegato dall’Istituto salesiano S. Maria degli Angeli di Alassio), CGS Taras (collegato dall’oratorio salesiano di Taranto), CGS Dorico (collegato dalla sala Santa Cecilia dell’opera salesiana di Ancona), ha richiesto di visionare i film e partecipare ai dibattiti dalle rispettive sedi e in presenza, come richiesto dal festival, per poi ritrovarsi come giuria al completo realizzando un collegamento online tra tutti i ragazzi delle tre città e procedere alla discussione analitica, con votazione finale, sotto la guida dei responsabili.
Molto interessante e innovativa la modalità di lavoro d’equipe a distanza tra ragazzi che non si conoscono e imparano strada facendo ad essere “giuria”, quindi a confrontare impressioni, riflessioni ed interpretazioni non sempre convergenti.

Le competenze sono cresciute, e non solo nella visione critica e nella scrittura collettiva, ma anche, ad esempio, nel saper porre una domanda in collegamento con mezzo mondo ad un regista importante come Ferzan Ozpetek, domanda elaborata a più voci e posta a nome di tutti; o essere intervistati dal TG3 Regionale e rispondere alle domande davanti alla telecamera per un servizio televisivo.

La varietà di appartenenze che ha caratterizzato gli staff CGS delle tre città ha sicuramente attivato una sinergia tra varie fasce di età: i giovani animatori hanno curato la formazione propedeutica al lavoro di giuria, hanno fatto sentire a proprio agio i ragazzi e li hanno “contagiati”, facilitando il loro coinvolgimento nella parte più sistematica dello stage, affidata ai responsabili adulti.
Lo stesso impiego imprescindibile e massiccio della tecnologia per i collegamenti con Giffoni e per la documentazione dell’esperienza, ha messo in risalto l’abilità dei più giovani nella risoluzione dei problemi quotidianamente incontrati.

Visto l’interesse sincero e la forte motivazione dei ragazzi in questa edizione del GFF 2021, la sfida ora è accompagnare lo sviluppo di una “passione” nuova, scoperta forse inaspettatamente; e l’innesco della voglia di partecipazione, della curiosità intellettuale che fa dire ad alcuni “mi piacerebbe proprio esserci a Giffoni il prossimo anno”, sembra una buona “esca narrativa” per altre Storie da raccontare.

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